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Confronto filtri meccanici e filtri elettrostatici

La filtrazione con filtri in fibra meccanici è una tecnologia che presenta molte lacune: la qualità e la quantità di aria pulita diminuisce con il passare del tempo, i filtri si intasano determinando un aumento della perdita di carico, del rumore e del consumo energetico, insieme ad un laborioso cambio dei filtri, diventando, nel lungo periodo, una soluzione non economica. Inoltre, i filtri HEPA che di solito vengono usati nei purificatori d’aria tradizionali sono efficaci solo fino a 0,3 µm, escludendo dunque virus e micro-tossine.    Letteratura e test di laboratorio confermano invece l'effetto dei filtri elettronici contro i virus che si muovono nelle particelle sospese nell'aria. Il particolato atmosferico funziona infatti da vettore di trasporto per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus: riguardo alla loro diffusione nella popolazione vi è una solida letteratura scientifica che correla l'incidenza dei casi di infezione virale con le concentrazioni di particolato atmosferico come PM10 e PM2,5. Poiché persino il particolato ultrafine PM1 (con dimensioni comprese tra 0,3 e 1 micron, secondo lo standard EN ISO 16890) rientra nel campo dell'abbattimento dei filtri elettronici di Expansion Electronic, essi sono efficaci nei confronti dei virus dispersi nell'aria. Il mancato rilascio del particolato e delle particelle catturate e depositate sul filtro elettrostatico qualora si verificasse lo spegnimento del purificatore d’aria o del filtro stesso è testato e certificato dall’Università di Lucerna: tale garanzia rende più sicura nel contempo la delicata fase di manutenzione, che consiste in lavaggio del filtro con acqua e detergente. Oltretutto, dal momento che il filtro è completamente rigenerabile tramite lavaggio, si evitano ulteriori costi di sostituzione e smaltimento, garantendo un notevole risparmio nel tempo.   La cattura e inattivazione dei virus aero dispersi da parte dei Precipitatori elettrostatici sono state studiate in diverse occasioni. Qui di seguito alcuni articoli interessanti: (Department of Energy, n.d.) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19731701 (Ayse Fidan Altun, n.d.) https://www.e3s-conferences.org/articles/e3sconf/pdf/2019/37/e3sconf_clima2019_02020.pdf (Journal of applied microbiology, n.d.) https://sfamjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/jam.14278 (Park, n.d.) http://large.stanford.edu/courses/2017/ph240/park2/ L’eliminazione e l’inattivazione di virus e batteri aerodispersi evita anche il generarsi di focolai pericolosi. I filtri meccanici infatti fungono da terreno di coltura per i microbi. I metaboliti microbici tossici possono passare attraverso il filtro, di conseguenza l’aria che fuoriesce è contaminata e il risultato può essere letale. La filtrazione dell'aria ad alta efficienza (HEPA) può essere utilizzata per rimuovere particelle sospese nell'aria di origine biologica (ad es. bioaerosols) in molti ambienti interni, inclusi ospedali, edifici per uffici e cabine di aeromobili. Tuttavia, pur essendo sempre installata dopo sistemi di prefiltrazione, anche questa tipologia di filtri può diventare un habitat ideale per virus e batteri.
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